Editoriale 040 Il Bosone e la Simmetria

Ciò che turba i potentissimi sogni erotici della Hack, che sodomizza i pensieri matematici di Odifreddi, che offende la sublime laicità di Piero Angela e l'aplomb anglo-pacifista di Augias, è il fatto che la Bellezza, la Simmetria, diciamo pure l'Eleganza, e perfino l'Estetica possano derivare da un "piano celeste", da un piano divino inconoscibile e trascendente nella sua incommensurabile vastità, potenza e provvidenzialità. Un piano col quale tutti gli abitanti dell'universo devono confrontarsi. Un piano al quale ogni atomo è chiamato a contribuire e dove Dio (o gli Dei) intervengono a plasmare e indicare il cammino dell'umanità. Un piano che nelle cosmogonie orfico-pitagoriche vedeva Fanes ed Eros esplodere nella Volontà che caratterizza la Coscienza Cosmica e che presiede con le Grazie, le Parche e le Erinni lo svolgersi del Fato, giustificando il "divenire". Tale Fato, tale coscienza, non era indagabile con gli acceleratori del CERN, non era un bosone, ma si raggiungeva con gli oracoli e i riti, a partire da quelli di Delfi. Abbiamo però l'impressione che a tali enormi acceleratori, a tali grandi e laicissime caverne artificiali (e non naturali come quelle assolutamente non costose del mondo classico) si attribuisca lo stesso potere profetico delle Sibille...
Nel Cristianesimo, il Figlio di questa Inconoscibile Potenza trascendente assume forma umana: è il passaggio fra due stati: da quello delle cause e della Volontà insondabile a quello del manifesto. Un passaggio dall'atemporalità e incommensurabilità dell'Eterno, al tempo e allo spazio commensurabili. E tutto questo (nel messaggio Cristiano sia essoterico che esoterico) avviene esclusivamente grazie a un mediatore sublime, talmente dirompente e talmente difficile da comprendere, che oggi viene edulcorato attraverso i rivoli del buonismo sia laico che religioso: l'Amore.
 
Amore, il vero mattone dell'Universo, il più bosone fra i bosoni, il meno laico fra gli attrattori: il responsabile d'ogni frattura e d'ogni conversione. 
Tale mistero è ovviamente insondabile da qualsiasi strumento, a partire dal manovratore di tutti gli strumenti e cioè dalla "ragione". E perciò aborrito dai personaggi di cui sopra. Ma è raggiungibile dal metafisico, dal mistico e dall'ermetista con ben altri mezzi, di cui abbiamo parlato in altri articoli. Ne deriva che le "scoperte" (o meglio le ipotesi di fisica teorica) delle stringhe, dei quark e del bosone, cercano disperatamente di laicizzare l'universo perfezionando l'atto separativo dall'origine; la traccia di qualche particella decaduta all'interno di un costosissimo acceleratore galvanizza la capacità tecnocratica del ricercatore, che si sente, novello Prometeo, un po' come quegli scienziati illuministi che sezionavano i cadaveri per cercare l'anima. Non trovandola giustificavano la vita attraverso il vivere e traducevano il vivere e il pensare con l'esistere. Cioè sostituivano il "come si vive" al "perché si vive" e con ciò soddisfacevano l'ansia del dimostrare. In fondo, il cogito ergo sum deriva proprio da questo. Che bello, diciamo oggi! forse abbiamo trovato l'elemento che determina la "massa", che perciò giustifica (in parte) l'attrazione fatale e che, di conseguenza, "rinforza" la probabilità di una "supersimmetria" che caratterizzi l'universo. 
 
Il fatto che esista un elemento che viene prima della simmetria ordinaria e che però "ordini" e consenta lo sviluppo organizzato della materia (invece che lo sviluppo caotico in un perenne "brodo primordiale") è laicamente assai appetibile, ma anche temibile. E adesso, supponendo che il Bosone sia realmente il "generatore" della "massa", resta un gran problema: chi ce l'ha messo 'sto bosone a fare, piccolino come "sembra essere", tutto questo incredibile lavoro?
E perché gli scienziati amano improvvisamente la Simmetria e si sono accorti che ha a che fare con la Bellezza, riscoprendo i tutt'altro che laici filosofi medievali e rinascimentali? Il "bosone" è li per caso? Prfino la fisica probabilistica non ce la fa a dire ciò. E allora siamo esattamente al punto di partenza. 
Quel famoso punto in cui anche gli scienziati di fede moderna si trovano di nuovo a occuparsi del "come"... e si allontanano, terrorizzati, sempre più dal "perché" e dal "per chi". Lo stesso accade quando curiamo una malattia e fuggiamo dalla domanda "perché ci è venuta?" e il massimo che riusciamo a dire è: "perché c'è un'epidemia e ci sono i virus". O anche quando aiutiamo un bambino a nascere e facciamo del tutto per farlo nascere "bene". Sappiamo quando è stato procreato, sappiamo tutto sugli spermatozoi, sugli ovuli e sugli orgasmi che hanno prodotto la fecondazione, conosciamo il DNA dei genitori, sappiamo come uccidere il nascituro con un aborto e anche come salvarlo in caso di difficoltà. Ma non sappiamo per chi e perché sta nascendo, proprio lui, proprio lì, proprio in quel momento. Un bel problema: sempre lo stesso e assolutamente irresolubile con qualsiasi bosone.

In figura compare la sapientissima ricercatrice Miciola, intenta a sniffare tra un coacervo di fiori delicati e simmetrici. 

Lei ha sempre e soltanto inseguito topi, ma è da tempo alla ricerca di una colonia d'isotopi, di cui ha tanto sentito parlare ma non sa bene come siano fatti. Non le interessa molto quanto sia simmetrico l'isotopo, più che altro vorrebbe sapere se è commestibile. 
In realtà, se guardiamo bene il gatto, ne scopriamo la perfetta simmetricità. Non c'è parte del suo corpo che non rispetti l'eleganza, l'equilibrio, la simmetria e l'armonia e anche se non le avesse potrebbe riuscire ugualmente ad acchiappare i topi. 
Tutte queste meraviglie, finalizzate a un ordine e a un'estetica (e non solo a un "buon funzionamento") non sono nate per caso. Questo non perché lo dice Fantappié, ma perché un'anima che si commuove e si stupisce non cerca solo bosoni, ma canta il suo stupore immergendosi nella Bellezza totalizzante che vede in ogni particolare della manifestazione. 
Pressata da tali dubbi la ricercatrice Miciola, di cui tutti decantano la Bellezza e l'armonia, è andata tempo fa a parlare con Margherita Hack, per capire se era necessario avere una distribuzione così elegante delle orecchie, del naso, perfino del pelo (in realtà io credo che stesse cercando notizie più precise sulle colonie di isotopi). Purtroppo la suddetta astronoma le ha spiegato che la bellezza era un concetto sottoposto alla relatività ristretta (ma molto ristretta dal suo punto di vista) e che la massima esperienza di ciò che gli sciocchi credenti chiamano Dio o Bellezza, si trova nel bosone. 
E così Miciola ha deciso: prima o poi, anche sto' bosone, per quanto veloce, per quanto tenti di nascondersi, io lo acchiapperò.
 
Claudio Lanzi

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